Giovane giornalista aggredito in pieno centro a Passo Corese: prima gli insulti via social, poi l’aggressione
FARA SABINA – Giovedì 4 agosto, intorno alle 14,30 circa, in una nota via di Passo Corese un giovane giornalista avvicina un “hater” – uomo di cinquant’anni della Bassa Sabina – che da molto tempo commentava i suoi post con insulti e minacce. Non è bastato neanche porre una domanda sulle motivazioni di tanto odio che l’uomo ha cominciato ad inveire contro di lui: prima le minacce verbali, poi gli spintoni.
«Ho tentato educatamente di chiedere delucidazioni circa il suo assurdo odio nei confronti del giornale, del mio lavoro e soprattutto della mia persona in modo del tutto sereno e pacato», afferma. «Neanche il tempo di parlare che ha cominciato ad insultarmi verbalmente; diceva che mi avrebbe picchiato e poi ucciso se non me ne fossi andato da “casa sua”, ma eravamo su un marciapiede pubblico.»
Poco dopo, sotto gli occhi delle telecamere di sorveglianza «mi ha messo le mani addosso. Non ho avuto neanche il tempo di parlare che mi ha spintonato più volte, continuando a minacciarmi. Chiedere in tutta tranquillità motivazioni su atteggiamenti che ledono la mia persona e il mio lavoro credo sia più che legittimo, ma a quanto pare c’è chi preferisce la violenza.»
E conclude: «Scrivere ciò che si vuole è un diritto che non deve mai essere compromesso. Ma quando si scivola negli insulti, nelle minacce e nella violenza, anche verbale, significa che qualcosa non va. Non condividere ciò che scriviamo non significa distillare odio gratuito in una piazza pubblica come quella dei social: noi stiamo facendo il nostro lavoro, e pretendiamo più rispetto.»
Solidarietà per il giornalista. La gente non capisce che è un lavoro come un altro ed è vero che ci vuole più rispetto. Spero denuncino questo inutile energumeno.